Nel creare la donna, Dio disse: ”Non è bene che l’uomo sia solo: io gli farò un aiuto simile a lui” (Gen 2,18)Proprio perché la donna possa essere di aiuto all’uomo Dio l’ha creata uguale a lui in dignità, ma diversa in qualità. La donna, con le sue doti specifiche, completa l’uomo in tutti gli aspetti della sua personalità e dà, quindi, alla famiglia, alla società e al mondo intero un contributo unico, un’impronta esclusiva.In ogni persona, in ogni ambiente, soprattutto dove ci sono problemi o sofferenze particolari, la donna con la sua sensibilità sa cogliere degli elementi che sfuggono all’animo maschile; con la sua generosità è capace di profondere una dedizione a tutta prova; con la sua fortezza sa trasmettere calma, infondere coraggio, ridare fiducia. Ecco perché la donna è “chiamata a diventare un sostegno importante per l’esistenza di ogni persona, in particolare nell’ambito della famiglia”.La donna, generi o meno dei figli, nella famiglia o in altri ambienti è sempre chiamata ad essere madre: madre dei figli, madre dei fratelli, madre del marito, madre dei genitori anziani, madre di chiunque ha bisogno di occhi che sanno vedere, di un cuore che ama, di mani e piedi che non indugiano a provvedere. È vero, purtroppo, molte donne, numerose donne, per responsabilità propria o altrui, non sono madri, e lasciano un vuoto nelle famiglie, delle lacune in tutti i luoghi di lavoro o ambienti educativi in cui le persone affidate alle loro cure hanno bisogno di “un sostegno importante”.E allora, bisogna “pensare” veramente alla donna, per educarla fin da piccola, per formarla ai valori femminili e prepararla ad essere madre. Madre di chiunque ha bisogno di lei. Madre come la vuole Dio, dal cuore grande, capace di abbracciare il mondo intero.