Progetto approvato, appalto già perfezionato con una ditta costruttrice, ma…
Il terreno su cui doveva sorgere la nostra Casa Madre, che ci era stato donato, è occupato da un contadino che non ha nessunissima intenzione di lasciarlo libero. Aveva ricevuto il terreno dalla proprietaria, nostra benefattrice, che lo aveva in abbandono, dicendogli: “Se vuoi puoi trovarci da vivere”. A niente è valso ogni incontro o attenzione nei suoi confronti per smuoverlo dal suo diniego, anche se a lui rimaneva un’altra metà del terreno un po’ più su di quello che necessitava per la costruzione.
Padre Mario seguiva con trepidazione e preghiera costante il succedersi degli avvenimenti sempre più deludenti e continuava a sollecitarci per trovare una qualsiasi valida soluzione, purché la Casa Madre potesse sorgere, trovando anche altrove, nella nostra Italia, il luogo dove poterla erigere.
Nel S. Natale del 1973 ci scriveva: “La Casa Centro costituisce per il Movimento Mariano il collaudo di Dio, il fiat della Vergine Immacolata. Essa è il cuore, il polmone vitale del Movimento, e questo vi dice quanto urge costruirla e costruirla là dove il Signore la vuole”.
Si stava ormai da mesi in questo “impasse” quando successe qualcosa. Il 16 marzo 1974 una nostra Sorella, tornando da Fondi dove insegnava, offrì il passaggio in macchina ad una collega. Questa le confidò che il giorno seguente, suo compleanno, sarebbe andata a Pompei e la Sorella la pregò di rivolgere alla Vergine una preghiera per noi. La signora si meravigliò della richiesta dicendo: “Voi che state sempre a pregare avete bisogno della mia preghiera?”. E allora la Sorella le spiegò lo stallo in cui si trovava la costruzione della nostra Casa Madre e la prossima scadenza dell’approvazione del progetto se non si fossero iniziati i lavori. La signora ascoltò tutto attentamente e concluse: “Questo pomeriggio alle h. 16 portatemi il progetto”. Neanche una pausa: alle h. 16 eravamo in casa sua. La signora era una costruttrice e stava preparando un vero villaggio a S. Maria La Noce di Formia. Convocò per quell’ora indicata i suoi collaboratori, geometra, capo cantiere e altri. Tutto fu esaminato per vedere come risolvere la situazione. Infatti, nonostante il contadino rimanesse anche di notte sul terreno, e nonostante che per impedire l’ingresso della ruspa si ponesse sul viottolo assieme alla moglie, dovettero passare molti giorni, ma alla fine la ruspa entrò e cominciò il suo lavoro su una porzione di terreno retrostante, da noi acquistato in precedenza poiché la profondità del terreno donato non era sufficiente per l’approvazione del progetto.
Si andò avanti tra denunce, dispetti, sabotaggio del rifornimento idrico e quant’altro, ma la Casa sorse per metà, cioè per la parte posteriore, perché la porzione riguardante i saloni e la chiesa gravitavano sulla parte di terreno su cui lavorava il contadino. In seguito la proprietaria ci consentì di avviare una procedura di esproprio e solo allora la Casa poté essere completata. Nel frattempo, appena pronti alcune camere e servizi necessari, dal piccolo Centro di Via Giuseppe Paone, il 25 maggio 1976 il Consiglio Direttivo si trasferì nell’attuale Casa. Non c’erano ancora porte e finestre a cui furono messe coperte di protezione. Le impalcature erano ancora in piedi per la prosecuzione dei lavori, ma la gioia di essere là fu tanta.
Il Padre Fondatore sempre informato di ogni cosa, sempre presente con i suoi consigli e preghiera, anticipò la sua venuta con questo messaggio: “La Casa Centro “Maria Regina Immacolata”, cuore e vita del Movimento Mariano, per il 31 maggio prossimo, festa della Visitazione di Maria Vergine alla cugina Elisabetta, umile, limpida e festosa, accoglierà fra le sue forti mura il Consiglio Direttivo della Bianca Aiola. Lo insedierà, confuso e commosso, lo stesso umile Padre. Chi mai, figlie buone, può suggerirmi parole adatte per confidarvi la divina portata del singolare avvenimento? Al presente la mia parola, il mio discorso non sono che la commozione e le lacrime!”
Venne, infatti, dal Nord il Padre, benedisse quanto già pronto per l’uso, celebrò una Santa Messa di lode al Signore e alla Madonna nella Cappella preparata nell’attuale refettorio e fu grande festa.
Si andò avanti ancora tra ostacoli e difficoltà, ma alla fine la Casa Madre c’è e fu inaugurata, quando tutto si potè terminare, il 15 agosto 1981.
A cura di
Sr. Carmela Picano
Tutte le puntate
- Ventiduesima Puntata: Dalla lettera…alla fiaccola
- Ventunesima Puntata: Non tutto era ancora compiuto
- Ventesima Puntata: La congregazione affina la sua ricchezza
- Diciannovesima Puntata: Solo la Provvidenza ci ha precedute e guidate
- Diciottesima Puntata: Prima importante tappa del cammino
- Diciassettesima Puntata: di tappa in tappa
- Sedicesima Puntata: Uno sguardo retrospettivo
- Quindicesima Puntata: Ce l’abbiamo fatta!
- Quattordicesima Puntata: Una preistoria lunga 32 anni
- Tredicesima Puntata: Si va avanti, ma…
- Dodicesima Puntata: A passettini…per molti sassi!
- Undicesima Puntata: Un primo cerchio si chiude
- Decima Puntata: Di tappa in tappa
- Nona Puntata: Inizia un nuovo cammino
- Ottava Puntata: La prima comunità
- Settima Puntata: Da quelle spiagge…
- Sesta Puntata: I “sassi” nel cammino ministeriale
- Quinta Puntata: “Va, va! E’ lì che la Madonna ti vuole!”
- Quarta Puntata: Inizia il cammino dell’Amore
- Terza Puntata: “A 30 anni sarai PADRE”
- Seconda Puntata: “Se il buongiorno si vede dal mattino…!”
- Prima Puntata: “Il bastone della vecchiaia”