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- sabato | 23 Novembre 2024
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Come ogni anno, la necessità di staccare dal tran tran quotidiano, per trascorrere cinque giorni all’insegna dell’amicizia con Dio e con le giovani oratoriane di tutta Italia, ha prevalso su ognuna di noi e ci ha rese contente di vivere intensamente un momento di preghiera, riflessione, dialogo tra noi e con il Signore e, soprattutto, di tanto divertimento.
L’incontro-scuola, tenutosi a Villa Specchia, Ostuni (Br), dal 4 al 9 Agosto, ci ha rese protagoniste di una rilassante e indimenticabile esperienza vissuta a contatto con alcuni dei più bei posti pugliesi: Ostuni, Putignano e Alberobello e con Don Daniele Troiani, che felicemente e anche a costo di alcuni sacrifici, ha accettato l’invito di guidarci nel nostro percorso di “relax spirituale”.
Sono state giornate intense in cui, ognuna, con la compagnia di Iesse, Samuele e Davide ha cercato di conoscere il suo posto nel mondo, le sue qualità, ma anche i suoi difetti e le sue fragilità, al fine di rendere tutto questo un trampolino di lancio e non un “muro” invalicabile.
Sì, proprio il muro ha costituito l’elemento chiave della nostra intensa riflessione: spesso, pensando ad un muro ci viene in mente qualcosa che serve per difendere o per separare, invece, bisognerebbe guardare al muro come un ostacolo da scavalcare e superare.
Nel nostro vivere quotidiano ci capita, molte volte, di bloccarci di fronte alle difficoltà e spesso, dopo averle superate, ci rendiamo conto che non erano poi così grandi, come ci erano sembrate.
Anche Davide, infatti, ha avuto paura di affrontare Golia, ma questo non gli ha impedito di farlo. Dio prede a cuore le nostre fragilità e, di fronte ad esse, si mette in piedi e si inchina, così come nella Bibbia si racconta abbia fatto Samuele ungendo Davide, il più piccolo tra i figli di Iesse, quello meno adatto a diventare re. Dio l’ha scelto, perché Egli sceglie le nostre debolezze, le nostre preoccupazioni, Dio ci sceglie, ogni giorno, per tutto quello che siamo!
Inutile è, dunque, cercare di apparire o di omologarsi a quello che la società propone come bello e perfetto, Dio si innamora delle nostre fragilità, vede in noi l’invisibile e ci spinge a partire da questo per diventare “leader” della nostra vita. “Abbiate il coraggio di un investimento grande”, diceva Don Daniele a conclusione dell’incontro, non è necessario, infatti, quantizzare le nostre azioni, ma renderle qualitativamente grandi.
Perciò l’augurio che lascio a chiunque si troverà a leggere questo articolo è di rendere straordinarie le piccole, seppur poche, cose ordinarie della vita quotidiana, confidando nella misericordia e nell’Amore di Dio per noi!
Ilaria Vitale