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- 26 Aprile 2019
- Tutto il giorno
- Fondi (LT)
La nostra vita è interamente scandita dalle parole.
I genitori si emozionano quando i loro bambini iniziano a parlare, gli insegnanti dedicano mesi interi alla lettura e alla scrittura, anni interi per far apprendere quel quid in più sulle parole. Parole che permettono di spiegare, di esprimere emozioni, che possono dare conforto, sollievo, ma possono produrre anche eccessivo rumore, fastidio. Usate in malo modo le parole possono diventare le armi peggiori.
Quante volte ascoltando le parole delle persone, il tono dei loro racconti, si riesce a percepire la loro vita: quanta rabbia, quanto dolore, quanta rassegnazione davanti a un futuro che sembra sempre più nero, pericoloso e buio.
Quante volte, purtroppo, si percepisce la loro lontananza dalla Parola di Dio. Forse non hanno ancora aperto le porte del loro cuore, forse non sono stati così fortunati quanto me.
Queste riflessioni sono nate in me proprio in riferimento al tema proposto dalle Sorelle per il Tesseramento 2019: "Vivi e passa Parola", un tema semplice all'apparenza, ma in realtà molto impegnativo.
L'impegno è quello di vivere al meglio i giorni che verranno per testimoniare a nostro modo, nel nostro stile, la Parola di Dio.
Mi ritrovo spesso a pensare e a riflettere quando mi trovo in contesti "lontani" da Dio: "Se non io, chi?"
E non io (Chiara), ma io giovane cristiana cattolica praticante. Se non spetta a me passare la Parola, la Parola quella vera, che non conosce dolore ma solo gioia, conforto, presenza... Se non lo faccio io, chi?
Ho dei ricordi nella mia memoria di bambina di alcuni dialoghi con i miei genitori o i miei nonni. Spesso dicevo che mi sentivo fortunata ad avere l'Oratorio proprio nella mia città, piccola e poco conosciuta, e chiedevo spiegazioni sul perché non ci fosse in altri paesi.
Ora che è passato qualche anno, che la mia vita ha preso un taglio decisamente diverso perché non è più solo scuola, palestra, Oratorio, ora che ho responsabilità più grandi, impegni più grandi (paure più grandi), mi ripeto costantemente una frase: ma che fortuna ho avuto a conoscere Dio!
Non solo è tutto più vivo, ma non mi stancherò mai di urlare che è tutto estremamente più semplice.
E allora, se non noi, giovani credenti... A chi spetta il passa Parola?
Non possiamo limitarci, a noi spetta anche testimoniare. E se non ora, quando?
Testimoniare che vivere non vuol dire sopravvivere, ma saper ringraziare, saper essere grati per i giorni e i momenti che ci vengono regalati, ma soprattutto saperli vivere al meglio.
Testimoniare che la vita non è vita vera senza Dio nel nostro cuore.
Con una parola, con un sorriso, anche con il silenzio possiamo far scorgere la presenza di Dio in noi. Semplicemente vivendo secondo il carisma cristiano possiamo salvare delle vite.
E allora la vita cambia. Quanta gioia, quanta Luce! Solo allora tutto ha un senso.
Il mondo di oggi ha tanto bisogno di Dio. E noi che siamo privilegiati, ma non perché siamo migliori di altri, semplicemente perché abbiamo avuto la fortuna di far entrare Dio nella nostra vita, non possiamo tenerlo solo per noi.
Si deve vivere, non sopravvivere, e noi Cristiani ancora di più, perché a noi il compito di diffondere la Parola.
Più grande è la sfida, più grande la ricompensa e la felicità che ci aspetta.
Testimoniare: un bellissimo atto di amore.
Chiara Biasillo
Oratorio Femminile di Fondi - LT