“È tutto qui il bello della vita: amare ogni giorno la bellezza!” Così concludeva la sua riflessione un giovane sacerdote che tempo fa tenne un incontro per i giovani nella parrocchia che frequento. Allora io mi chiedo: cosa è oggi la bellezza? Ha ancora senso in un contesto cristiano parlare di educazione alla bellezza? Subito mi vengono in mente tutti i preparativi che precedono le nostre feste in Oratorio, il salone addobbato sempre perfettamente a tema, le bimbe che sfoggiano i loro vestiti più eleganti, il sorriso che nasce spontaneo alla vista di un’amica che non si vedeva da tempo o lo stupore negli occhi dopo la scoperta di una sorpresa preparata ad hoc. Ed ecco pronta la risposta: è la vera bellezza il motore dell’amore! La cura di sé, delle proprie cose, degli spazi che si abitano non sono altro che una forma diversa dell’amore. E l’Oratorio, con la sua costante presenza, fornisce gli strumenti adatti per scoprire e riappropriarsi di quel senso del bello che nelle nostre giornate grigie e frenetiche spesso perdiamo di vista. Se è vero che la bellezza è soggettiva, è negli occhi di chi guarda, è anche vero che vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto fa la differenza. Vedere il bello anche quando è difficile, doloroso, quando tutto sembra fango… è un esercizio costante che permette di avvicinarci alla via tracciata nel Vangelo. Bellezza è promuovere lo spirito critico, è suscitare la voglia di custodire e imitare il bello. Così come Maria che ha sempre avuto quella tensione alle cose più nobili e belle, e che nella sua semplicità è stata la prescelta che ha saputo accogliere il mistero più grande che una donna potesse vivere. Educare al bello significa imparare a cogliere qualcosa di diverso da noi, qualcosa che ci arricchisce, che ci fa crescere. La diversità è bellezza, perché ognuno nella sua irripetibile unicità è portatore di quell’immagine di amore che Dio stesso ci ha donato. Siamo fatti a sua immagine e somiglianza (Gen. 1,26-28). Una mamma che passeggia con il suo bambino, una giovane che mette a disposizione il suo tempo per il prossimo, una donna che lotta per vedere riconosciuti i suoi diritti, una nonna che decide di riprendere a coltivare una sua vecchia passione… Quanti esempi di “bellezza di vita” potrei ancora citare! Ma come si può cercare e costruire bellezza? Partire dal bello che c’è intorno a noi e cercare di valorizzarlo è quel cambio di prospettiva utile per ritrovare nuovo slancio e ripartire. Una ripartenza fatta di cose semplici, di quella fede autentica e senza fronzoli che lo stesso Gesù ci ha insegnato. È tutto qui il bello di una vita che si fa incontro, dialogo, che si fa comunità che accoglie. È la bellezza di amare ogni giorno senza riserve!.
Valentina Piccoli Oratorio Femm. Ceglie Messapica – BR